YOUR TYPE
( Carly Rae Jepsen )

di Ellen


16 novembre, ore 23:07
Roma, Italia

Senza accorgersene, mentre osservava dalla finestra dell’albergo la tremenda tempesta che si era abbattuta sulla città, iniziò a sussurrare tra sé e sé le parole di quella canzone che aveva casualmente sentito qualche ora prima …
-I used to be in love with you … You used to be the first thing on my mind … I know I'm just a friend to you … That I will never get to call you mine … -
-Ti piace Carly? –
La sua voce lo fece trasalire, facendolo voltare di scatto verso di lei …
-Come? – chiese interrogativo, osservandola intontito ...
Con le guance diventate improvvisamente rosse per il leggero imbarazzo, la ragazza abbassò lo sguardo e si risistemò una ciocca di capelli ribelle e ancora umida dietro all’orecchio, entrando in camera e dirigendosi verso di lui …
-Intendevo … Carly Rae Jepsen … - disse fievolmente … - … stavi canticchiando la sua canzone quando sono uscita dal bagno … quella che c’era in quel bar in aeroporto a Fiumicino … -
La sua spiegazione lo riportò con i piedi per terra, facendogli superare parzialmente lo stordimento che lo aveva colto nel vederla con i propri vestiti addosso … anzi, per la precisione, con solo un paio di calzini e quel maglione di cashmere bordeaux che le arrivava fino a metà coscia, che lui le aveva prestato per l’emergenza e che ovviamente erano extra large e extra long per lei …
-Ah … sì … - annuì, sorridendo …
-Quindi? –
-Quindi … cosa? –
-Ti piace Carly? –
-Ehm … - fece una pausa, riflettendo … - … a dire il vero, non so neanche di chi stiamo parlando … - rise nervosamente … - … anche se, adesso, so almeno il nome della cantante! –
Interdetta, Françoise aggrottò la fronte e lo guardò di sbieco …
Di tutta risposta, Joe alzò le mani in segno di resa … -Perdonami! Ma sai che io non mi intendo molto di musica! Siete tu e Jet ad avere un background musicale infinito! Io, a malapena, conosco qualche nome e qualche canzone! –
L’amica piegò le labbra in un sorriso divertito e poi, scosse la testa, rassegnata … -Va bene! Come non detto! –
-Ok! Comunque, grazie per avermi svelato l’arcano! –
-Prego! – si portò le mani dietro la schiena e poi, come una scolaretta saputella, aggiunse … -Vuoi sapere anche il titolo? –
-Beh, visto che ci sei … mi eviteresti una difficile ricerca! –
Rise debolmente e poi gli rispose … -Your Type! –
- … dovevo immaginarmelo dal testo! –
Annuì, andando a mettersi a sedere sul divano dove, infreddolita, si coprì con una pesante coperta di lana …
-Ti sei fatta una bella doccia calda? –
-Sì … -
-E ti sei asciugata un po' i capelli? –
-Sì … - sospirò, esasperata … -Certo che quando ti ci metti, sei peggio di mio fratello! –
-Ti sei fatta un bel bagno freddo in pieno novembre! – le fece presente, motivando la sua apprensione prima di avvicinarsi a lei con espressione intransigente …
-No! Precisiamo come sono andati i fatti! Mi hanno fatto un bel bagno freddo in pieno novembre! – mugolò infastidita …
Joe si mise a ridere …
-Non ridere! – lo ammonì disperata … -Questa è stata una delle peggiori giornate della mia vita! –
-Non esagerare! In fondo, non è successo niente di grave! –
-Ah, no?! Parliamone! A causa di questa tempesta anomala con tromba d’aria annessa, che si è abbattuta disgraziatamente sul centro-sud Italia, siamo fermi a Roma per un tempo non ben precisato perché il nostro aereo per Hong Kong, come anche tutti gli altri voli, non possono partire! Questo disagio ovviamente, ha creato confusione generale e nel caos hanno perso numerosi bagagli, tra cui la mia valigia! In più, quando siamo usciti dall’aeroporto, un attimo prima di salire sul taxi che ci doveva portare in albergo, è passata un S5 coupé che si credeva una Formula 1 sul tracciato di Imola e che mi ha fatto il bagno da testa a piedi mentre si divertiva a fare acquaplaning selvaggio, come se non ci fosse un domani! E, giusto perché sennò tutto ciò sembrava poco, avevano una sola stanza libera nell’albergo in cui la compagnia aerea ci ha mandato per sopperire alla mancata partenza! Quindi … – fece una pausa, guardandolo sarcastica … - … tu, al posto mio, come vedresti questa giornata? -
-Va bene … lo ammetto: ci sono state una serie di coincidenze poco piacevoli, ma … -
-Coincidenze poco piacevoli?!? Sventure! –
Senza poterselo impedire, gli venne da ridere … -Scusami, ma …! -
-Ridi, bravo! Ed io che sono disperata! – borbottò, alzando gli occhi al cielo … - La mia roba è andata persa chi sa dove e non ho neanche un cambio asciutto! -
-Dai, Françoise! Non sei tu che vedi sempre il bicchiere mezzo pieno? –
-Sì! Generalmente! Ma in questo caso … - sospirò, stancamente …
-Beh, vedila così … poteva andare peggio! –
Frustrata, alzò un sopracciglio e gli lanciò un’occhiataccia … -Peggio?! … sarei curiosa di conoscere il tuo concetto di peggio! –
Rifletté un attimo … -Potevamo dormire su due fredde panchine in aeroporto! E soprattutto … - prese dal tavolo la bottiglia di vino rosso e i due calici e le sorrise sornione, esordendo … - … non avere questo! –
Lo guardò interdetta, osservando prima la bottiglia e i bicchieri e poi, lui … -So che la mia domanda può sembrare scontata e sciocca, ma … la cena? –
-Ehm … - si zittì un secondo … - … la cucina era già chiusa … l’unica cosa che potevano mandarci su, era questa bottiglia di ottimo Barolo! –
-Stai scherzando? Io ho fame! È da oggi a pranzo che non mangio! – scosse la testa, sbuffò sonoramente e, delusa, chiuse gli occhi … -Non ci posso credere! Anche questo?!?! No! Non è giusto! –
009 cercò di trattenersi dal ridere per l’ennesima volta, ma era davvero buffo vederla così contrariata!
-Uffa!!!! Ma cosa ho fatto di male?!? – piagnucolò, riaprendo gli occhi …
-È comunque un Barolo! – sottolineò lui mentre l’amica lo inceneriva con lo sguardo ...
-E con questo?!? –
Si zittì, sempre più divertito …
-Ok! Ci rinuncio! – disse rassegnata, infagottandosi ancora di più nella coperta … - Mi arrendo a questa cospirazione astrale contro di me! –
Joe allora, versò un po' di vino nei due calici e poi, gliene porse uno … -Prego … -
-Grazie … - prese il bicchiere, osservandolo pensierosa … -Se il vino è buono … non dà alla testa senza aver mangiato nulla, vero? –
-Che io sappia, no! Poi, ovviamente, dipende dal tuo fisico e da quanto ne bevi! –
-Ok … perlomeno, mi scalderà un po' … - mormorò, iniziando a sorseggiarlo con lentezza mentre 009 si accomodava sul divano accanto a lei e cominciava anche lui a degustare il pregiato vino …   
-A proposito, grazie mille … - esordì all’improvviso 003, dopo alcuni attimi di completo silenzio …
-Per cosa? –
-Per avermi prestato questi indumenti … - imbarazzata, si strinse tra le braccia, inspirando inconsciamente il buon profumo maschile che proveniva dal maglione del ragazzo …
-Non ti potevo lasciare certo umida come un pulcino! – le fece notare mentre si lasciava andare contro lo schienale del divano e rilassava i muscoli …   
-Sì, però … -
-Non c’è problema! Sia il maglione che i calzini ti stanno un po' larghi e lunghi, ma fanno il loro dovere: ti tengono al caldo e all’asciutto! –
-Sì … grazie … -
-Prego … - sospirò, sentendo la stanchezza sopraffarlo … -Piuttosto … hai più risentito Mina? – le chiese inaspettatamente …
-Mina? – era stupita per la sua domanda …
-Sì … volevo sapere come stava andando il programma di recupero … -
-Sì, capisco … - fece una pausa e mandò giù un altro sorso di vino … - … l’ho sentita la settimana scorsa, prima che partissimo per questa missione e stava bene … l’esser già tornata sul palco l’ha aiutata molto a superare sia la perdita del padre che la sua dipendenza dal bulban … -
-Bene … sono molto contento per lei! Sarebbe stata veramente un’altra grossa sfortuna per il mondo della danza se anche Mina Okubo si fosse ritirata … - ma la ragazza non colse il significato delle sue parole, forse perché troppo concentrata a ripensare ai recenti e dolorosi eventi che aveva vissuto la cara amica …
-Già … Mina è fantastica! E le sue interpretazioni sono uniche! –
-Sì, ma non solo le sue … - aggiunse il ragazzo …
-Sì, certo … ma Mina, ora come ora, è la più brava ballerina al mondo! –
009 piegò le labbra in un sorriso amaro … -Forse perché, a causa della nostra battaglia contro lo Spettro Nero, tu non stai più calcando i palchi di tutto il mondo come facevi prima … -
L’amica arrossì e, malinconica, abbassò lo sguardo, osservando il vino nel calice … -Sei troppo buono Joe … ma come ti dissi qualche settimana fa, io non merito di essere paragonata a lei … -
-Ti sbagli … anche se ti ho visto ballare una volta sola, mi è stato più che sufficiente per cogliere sia la tua innata bravura nell’interpretare e quindi nel trasmettere emozioni al pubblico che le tue eccezionali doti nella danza … -
-Ti ringrazio per le belle parole, ma … -
-Non mi devi ringraziare: è la pura verità … - esclamò convinto, voltandosi verso di lei e sorridendole con dolcezza …
Di fronte alla sua opinione ferma, Françoise non riuscì a far altro che restare in silenzio e, confusa per la spontaneità delle sue parole, mandò giù tutto il contenuto del proprio bicchiere …
-Vedo che il vino ti piace! – le disse, osservandola sorpreso …
-Sì … in genere, non bevo vini così corposi, ma questo è decisamente buono! – concluse, girandosi verso di lui con espressione allegra …
-Bene! Ne vuoi ancora un po’? –
-Sì, perché no! Grazie! –
Così, lui gli riversò ancora un po' di vino … -Non hai ancora notizie dall’aeroporto? –
-No … per ora ancora niente della mia valigia … né del nostro volo … - sospirò tristemente, prendendo il telefono dalla propria borsa per terra, vicino al divano e guadandolo sconsolata … -Hai presente Bridget Jones in Che pasticcio, Bridget Jones? In questo momento, mi sento esattamente come lei! –
-Chi?! –
Gli lanciò un’altra occhiataccia … -Oltre a non ascoltare musica non guardi neanche film?!? –
Joe rise … -Scherzavo! So perfettamente chi è Bridget Jones! Anche se … ammetto, di non aver visto neanche un film! –
Scosse la testa … -Ti dovrò fare un corso accelerato di musica e film … -
-Se ci riesci …! - la prese in giro, versandosi dell’altro Barolo …
-Tranquillo! Sono molto paziente! –
-Lo so bene, ma io sono un caso disperato! Avresti vita molto più semplice con Jet! –
-No! Lui è peggio di te! Perché Jet non ascolta assolutamente ciò che non gli interessa! Mentre tu invece lo fai! –
-Oh! Lo prenderò come un complimento! – concluse scherzosamente …
-In un certo senso lo è! –
-Ah … - leggermente perplesso per la sua risposta fin troppo schietta ed ironica, la scrutò in volto e notò subito sia le guance insolitamente rosse che gli occhi un po' più lucidi del solito … -Sai Françoise … forse, adesso … è meglio che tu vada a riposare … -
-Perché?! – chiese stupita, senza capire la sua improvvisa affermazione …
-Beh … ecco … perché … - fece una pausa, riflettendo su una buona scusa … - … mi sembri un po' stanca! – non sapeva bene come dirle, senza offenderla, che secondo lui il vino la stava inebriando!
-No! Assolutamente! Sono sveglissima! Potremmo anche andare a ballare se tu volessi! –
Alzò un sopracciglio con disappunto … -Meglio di no … -
-Perché? – chiese con innocenza disarmante, guardandolo dritto negli occhi …
Ci fu un attimo di pesante silenzio …
… non poteva certo dirle che lui non sapeva ballare! E comunque …
-Perché … io comincio ad accusare un po' il jet lag e tutto il resto! Senza considerare che fuori incombe una terribile tempesta e tu … non hai abiti adatti per uscire! –
-Ah, già … mi ero scordata della tempesta! … e degli abiti! –
-Uhm … - si portò una mano alla tempia, massaggiandosela e sospirando sollevato di averla scampata …
-Pace! Resteremo qui! A bere vino! –
-È vero che il vino buono non sale alla testa come quello da poco, ma io non esagererei! – le fece presente, prendendo la bottiglia di Barolo e nascondendolo alla sua vista …
-Hai perfettamente ragione: è meglio non esagerare … -
-Parole sagge! Senza contare che ci potrebbero chiamare dall’aeroporto in qualsiasi momento: la tempesta sta lentamente diminuendo di intensità … quindi dobbiamo restare pronti per tornare subito a Fiumicino! -
-Sì, giusto … - posò quindi il bicchiere di vino sul tavolino di fronte al divano e si stirò … - … resterò ancora un po' qui con te a fare due chiacchiere e poi, andrò a sdraiarmi sul letto … -
-Ok … così va bene … -
-Sai … - aggiunse subito dopo … - … mi ha stupito molto sentirti canticchiare la canzone di Carly Rae Jepsen … -
-Perché sono stonato? –
-No … - sorrise divertita, scuotendo la testa …
-E allora perché? – si voltò verso di lei, guardandola con espressione curiosa …
-Beh, perché … - senza rendersene conto, iniziò a giocare nervosamente con un lembo della coperta … - … un po' per la cantante e il genere musicale e un po' … per via del testo molto particolare … -
-Cioè? –
Voltò la testa anche lei verso di lui, guardandolo dritto negli occhi … -Si tratta di un amore unilaterale … tra una ragazza e un ragazzo, amici e … non pensavo che ti potesse in qualche modo colpire un concetto simile … -
-E perché non avrebbe dovuto? In fondo, non è una situazione così tanto rara … e, appunto, come in Your Type, certe volte è unilaterale … tuttavia, è sempre e comunque amore e si sa, seppur triste il testo di una canzone, quando parla di questo sentimento, ti prende lo stesso il cuore … - ma appena finì di parlare, qualcosa di insolito e magico, simile ad un potente incantesimo, cadde tra loro e, inconsciamente, con la testa leggera e gli occhi negli occhi, i loro volti si avvicinarono …
Sopraffatta dal momento e complice il buon vino, Françoise chiuse gli occhi e Joe, senza esitare né riflettere sulle proprie azioni, d’impulso, la baciò … prima dolcemente e poi, con maggior intensità, facendo scivolare la propria lingua nella sua bocca ed esplorandola con bramosia e sapienza …
La mente di 009 era completamente obnubilata dalle sue labbra, morbide e vellutate, e dal sapore speziato e dolce della sua deliziosa ed invitante bocca: mai niente lo aveva infatti a tal punto confuso e reso ebbro di felicità e desiderio allo stesso tempo come quel bacio …
Purtroppo per lui però, alcuni attimi dopo, la sentì irrigidirsi e tentar di respingerlo impacciatamente con le mani, riscuotendolo così, in modo brusco e un po' traumatico, da quel languido e piacevole contatto con lei …
A malincuore e controvoglia, Joe si staccò quindi dalla ragazza e la guardò confuso e turbato …
Il volto di Françoise era rosso … gli occhi erano lucidi … le pupille dilatate … e le labbra vermiglie e pulsanti …
-I-io … i-io … - incredula e scioccata per cosa aveva fatto e per cosa era successo, iniziò inconsciamente a balbettare …
-F-fran-
-P-perdonami! – concitata, non lo fece finire di parlare … -I-io … non so cosa … mi sia preso … - fortemente a disagio, distolse lo sguardo dal suo viso … - … deve essere stato il vino … - tremando come una foglia, si alzò dal divano e si allontanò subito dall’amico che, dopo la sua reazione, era rimasto impietrito sul posto … -Perdonami … J-joe … i-io … - ma non dovette cercare altre scuse ipocrite perché fortuna volle che il telefono iniziasse a suonare proprio in quel momento …
003 guardò stordita lo schermo del cellulare e la sua mente ci mise un attimo a connettersi … -È … l’aeroporto … - mormorò debolmente, prima di rispondere … -Sì … pronto? –
L’espressione di 009 si incupì profondamente mentre lei continuava a parlare al telefono come se niente fosse accaduto e la sua voce gli sembrava talmente lontana e tranquilla che, per un attimo, pensò perfino di aver solo sognato tutto, ma …
-Hanno ritrovato la mia valigia e … - lo riscosse … - … dicono che il nostro volo si sta preparando per la partenza quindi ci hanno detto di tornare subito a Fiumicino … -
Con movimenti rigidi e meccanici, volutamente senza guardarla, annuì assente …
-Allora, vado a … rivestirmi … - e così, si defilò e andò in bagno a rimettersi i propri abiti, lasciandolo solo e stravolto a cercare di raccogliere i propri pensieri …

 

Molte ore dopo, atterrarono finalmente ad Hong Kong … avevano fatto tutto il viaggio in completo silenzio, senza rivolgersi mai né uno sguardo né una parola … tuttavia, una volta che scesero a Chek Lap Kok …
-Siamo stati fortunati … la nuova coincidenza per Tokyo è solo fra un’ora … abbiamo giusto il tempo per prendere i bagagli e fare il check-in … - esordì nervosamente, cercando di interrompere quel pesante silenzio che era caduto tra loro dalla sera prima in albergo …
-Sì … - mormorò appena 009, cercando di vedere la propria valigia tra quelle degli altri passeggeri e soprattutto di mettere a tacere quel forte dolore che lo aveva colpito al petto dopo la sua reazione al loro bacio …
Senza scomporsi, notando che non era il caso di forzare le cose, 003 annuì e, come lui, si concentrò a cercare la propria valigia …

 

 

Alcune ore dopo, giunsero finalmente a Tokyo dove ad aspettarli c’erano Jet e Seven …
-Joe! Françoise! Siamo qui! – gridarono i due amici appena li videro varcare il gate di arrivo … Jet andò subito incontro all’amico, sorridendogli e dandogli una pacca sulla spalla mentre 007, da vero gentleman, andava verso la ragazza e le prendeva cortesemente il bagaglio per aiutarla … -Aspetta Françoise! Ti do una mano! –
-Grazie Seven! –
-Bentornati! Avete fatto buon viaggio? – chiese 002 notando subito la loro espressione alquanto insolita …
-Sì. – rispose secco 009, senza dilungarsi in troppi discorsi …
-Nonostante il ritardo a Roma? – chiese perplesso per la sua risposta fin troppo repentina e decisa ...
-Sì. – ribadì cupo, lasciando intendere all’altro che non aveva voglia di parlare, ma solo di tornare al più presto alla base …
Così, senza continuare oltre, andarono verso l’auto e partirono verso la casa sulla scogliera …

 

-Hey … Joe? Tutto bene? –
-Sì. –
-La tua espressione direbbe tutto l’opposto. –
-Scusa Jet, ma non ho voglia di parlarne. –
-Ok … - annuì … -Comunque … se mai ne avessi voglia, sai dove trovarmi … -
-Grazie. Notte. – disse alzandosi in piedi e lasciando la sala comune senza troppi indugi …
-Notte Joe … - concluse 002, scuotendo rassegnato la testa di fronte all’ennesimo comportamento scostante dell’altro …

 

009 era quasi di fronte alla porta della propria stanza quando si sentì chiamare …
-Joe … -
Il ragazzo si fermò bruscamente sul posto e si voltò verso di lei con una certa agitazione …
La guardò, senza battere ciglio, restando in silenzio mentre 003 abbassava imbarazzata lo sguardo … -Possiamo … parlare un attimo? –
-Parlare? – ripeté come se non avesse capito bene …
-Sì … per favore … -
Rifletté qualche secondo sulla sua richiesta e poi, annuì … quindi raggiunse la propria stanza, aprì la porta e le fece segno di entrare …
-Scusa se ti disturbo, ma … preferirei chiarire le cose al più presto … -
Joe trattenne il respiro …
… già quella sua affermazione preferirei chiarire le cose al più presto non gli piaceva per niente …
-Riguardo a … -
-Sì … riguardo a quello che è accaduto a Roma … -
Il ragazzo si limitò ad annuire e si preparò, per quanto poteva, ad ascoltare le sue parole che sapeva già lo avrebbero ferito profondamente …
-Ecco … quello che è accaduto l’altra sera in albergo è … - fece una pausa, cercando di prendere fiato e farsi coraggio … - … è stato solo un errore … non sarebbe mai dovuto accadere … mi dispiace … è tutta colpa mia … non avrei mai dovuto bere tutto quel vino … io … ho perso il buon senso e … - si stava prendendo tutta la responsabilità? - … mi dispiace moltissimo … noi siamo solo amici e … - sospirò dolorosamente … - … ti prego di perdonarmi e di non essere troppo arrabbiato con me … so di aver sbagliato e ne sono mortificata … se non avessi bevuto, non sarebbe mai accaduto … - abbassò lo sguardo … - … non voglio giustificarmi per quello che ho fatto, ma -
-Sì, ho capito. – tagliò corto lui, sorprendendola … - Ho compreso chiaramente la situazione. Non importa che continui a scusarti. Va bene così. –
Lei rialzò di scatto gli occhi verso di lui … -Dici … davvero? –
-Sì. –
-Quindi … siamo … amici come prima? –
Gli ci volle un lungo attimo per accusare il colpo, ma … -Sì. –
-Ok … -
-E ora, scusa, ma ho bisogno di andare a riposare. –
-Sì … certo … - con espressione contrita, si diresse verso la porta … - Allora … buona notte … -
-Notte. –
La ragazza lasciò quindi la stanza e lui rimase solo, amareggiato e ferito nel profondo dell’animo …
… è stato solo un errore …
… non sarebbe mai dovuto accadere …
… è tutta colpa mia …
… ti prego di perdonarmi e di non essere troppo arrabbiato con me …
… so di aver sbagliato e ne sono mortificata …
Non sapeva cosa lo avesse ferito di più … se il fatto che lei avesse definito il loro bacio solo un errore o che si fosse presa la completa colpa senza neanche considerarlo … o ancora il fatto che 003 pensasse che lui fosse arrabbiato …
… arrabbiato?
… tu pensi veramente che il mio silenzio fosse causato dalla rabbia?
Possibile che non ti sei accorta che invece era solo dolore perché mi avevi respinto?
Alcune lacrime gli bagnarono gli occhi ripensando ad una sua ben precisa affermazione
… noi siamo solo amici …
… la sofferenza gli tolse il respiro e …
… io … per te … sono solo questo …
… un amico …
… e niente altro …
… è così e devo farmene una ragione …
E con quella affermazione ben chiara nella propria mente più che nel suo povero cuore affranto, si sdraiò sul letto e pianse calde e amare lacrime di disperazione assoluta … quelle che purtroppo solo un cuore innamorato e non corrisposto conosce bene …
I used to be in love with you … You used to be the first thing on my mind … I know I'm just a friend to you … That I will never get to call you mine …
… but I still love you … I'm sorry, I'm sorry, I love you … I didn't mean to say what I said … I miss you, I mean it, I tried not to feel it but I can't get you out of my head …
… and I want you to miss me when I'm not around you …

 

 

 

… ‘cause, sometimes, things are not like they seem …

 

 

© 16/07/ 2017

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